1920-1945: l’arte italiana tra le due guerre (da Che Vi Do N. 91)

La produzione artistica italiana nel periodo che intercorre tra le due guerre mondiali è di nuovo oggetto di interesse per critica e pubblico. Questo emerge da importanti mostre inaugurate quasi in contemporanea: “Margherita Sarfatti” al Museo del Novecento di Milano; “Il Novecento Italiano nel mondo” al Mart di Rovereto e la ricca collezione Iannaccone esposta a Londra presso la Estorick Collection of Modern Italian Art.
È passato un secolo da quando Margherita Grassini, nata a Venezia da famiglia ebrea e già sposa a Cesare Sarfatti, si avvicina a Milano ai circoli socialisti e alle istanze per il suffragio femminile di Anna Kuliscioff. Ma sono

Piero Marussig, Donne al caffè, 1924, Museo del Novecento, Milano

principalmente le gallerie d’arte ad attrarla, a farle scoprire nuovi talenti fino a riunire nel dicembre del 1922 il gruppo dei “Sette pittori di Novecento” con Bucci, Dudreville, Funi, Malerba, Marussig, Oppi e Sironi. A questi artisti era affidato il compito di ripercorrere gli ideali di classicità del Quattro e Cinquecento, allontanandosi sia dagli esiti delle avanguardie sia da una semplice rappresentazione della realtà. Arte che a livello europeo verrà definita come “Ritorno all’ordine” e le cui espressioni ben strutturate nelle forme e colori possiamo ora ammirare al Museo del Novecento.

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