Capolavori Sibillini

La mostra “Capolavori Sibillini. Le Marche e i luoghi della bellezza” presso il Museo Diocesano Martini sta volgendo al termine. Ancora qualche settimana (fino al 30 giugno) per avvicinarsi ad opere che sono state messe un sicurezza dopo il sisma dell’agosto 2016. Il percorso espositivo tocca cinque zone dei Monti Sibillini e relative istituzioni culturali ed è introdotto dal dipinto “La Maga” di Corrado Giaquinto, sec. XVIII. La leggenda della Maga o Sibilla Picena è particolarmente diffusa in territorio marchigiano. Bella, veggente ed incantatrice sarebbe circondata da fate ancelle che la sera scenderebbero a valle per frequentare feste, ma anche per insegnare alle fanciulle l’arte della filatura e tessitura della lana. Devono rientrare nella grotta della Sibilla prima dell’alba per non incorrere in tremende punizioni. E tra queste lo scatenarsi di terremoti….

Nicola di Ulisse da Siena, SantAndrea e la battaglia fra Ginesini e Fermani, part.

La mostra prosegue con le opere provenienti dalla Pinacoteca Civica di Montefortino (FM), che ha acquisito nel XIX secolo la ricca collezione del concittadino e artista Fortunato Duranti di cui in mostra un Autoritratto. Dal “piccolo Louvre dei Sibillini”, come viene definita questa Pinacoteca, giunge una serie di dipinti settecenteschi, tra i quali due nature morte di Giovanni Paolo Castelli detto Spadino ed una cinquecentesca tempera su tavola con Santa Caterina.

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Picasso da scoprire a Lugano

Picasso, Testa femminile, 1962, Successione Picasso_Prolitteris

Al Masi di Lugano è in corso la mostra: “Picasso. Uno sguardo differente”. Una rassegna centrata per lo più sui disegni e sculture elaborati dall’artista tra il 1905 e il 1967 e per la quale hanno collaborato Carmen Giménez, curatrice presso il Guggenheim Museum di NY, e il Musée National Picasso di Parigi con numerosi prestiti.
Picasso ha dato una forte impronta allo sviluppo dell’arte del Novecento, eppure rimane un artista ancora da scoprire se, alla sua morte, avvenuta a Mougins nell’aprile 1973, sono state catalogate quasi 60.000 opere inedite.
Come racconta la curatrice in un saggio del catalogo che accompagna la mostra, numerosi sono i bozzetti, i disegni e gli appunti che testimoniano il lungo studio per opere diventate icone, quali Les Demoiselles d’Avignon (1907), dipinto che imprime la svolta del Cubismo, o Guernica (1937), che sottolinea la tragedia della guerra civile e della guerra in generale.

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