Emilio Vedova by Georg Baselitz a Venezia (da Che Vi Do!, courtesy A. Rho)

C’è un luogo di Venezia che, a mio avviso, è incantevole per l’ampio panorama,
l’acqua che scorre e i suoi silenzi, quando non passano vaporetti o le enormi e nefaste navi da crociera trainate da rimorchiatori. È il Canale della Giudecca con le sue rive tutte percorribili, suddivise in Fondamenta nell’isola omonima e Zattere sulla riva opposta, dove si stende il chilometro dell’arte fino a Punta della Dogana con la Fondazione Pinault. Camminando qui ci si imbatte nei Magazzini del Sale, edificati nel Quattrocento, con nove portali ed altrettanti spazi allungati all’interno.
Emilio Vedova (1919-2006) amava molto questo sestiere di Venezia, aveva lo studio proprio negli ambienti grezzi, quasi minimali dei magazzini e si prodigò molto per salvarli dalla demolizione negli anni Settanta. Uno di questi, restaurato nel 2009 dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova su progetto di Renzo Piano, è lo spazio espositivo delle opere del Maestro, e qui, per celebrarne il centenario della nascita, nell’aprile scorso si è inaugurata la mostra “Emilio Vedova by Georg Baselitz”.
I due artisti si sono conosciuti nei primi anni Sessanta nella Berlino ancora divisa dal muro e tra loro è nata una grande e duratura amicizia. A quell’epoca, Vedova, pittore ed incisore autodidatta, aveva alle spalle forti esperienze di vita, come la Resistenza, nonché di confronto artistico: firmatario del manifesto “Oltre Guernica”, si era portato dalle geometrie nere postcubiste ad una pittura astratta, gestuale con cui esprimeva liberamente i suoi sentimenti di protesta sociale. Aveva già realizzato diverse serie di opere, come i Plurimi, forme spezzate dipinte su entrambi i lati e poste nello spazio in modo da poter essere osservate nella loro completezza, e i Collage, conglomerati di carta, legno e ferro. Leggi tutto “Emilio Vedova by Georg Baselitz a Venezia (da Che Vi Do!, courtesy A. Rho)”

Scultura a Milano ( da Vivere Milano)

A. Canova, Ebe, 1800- 1805, marmo e bronzo, Museo Ermitage San Pietroburgo

Milano sta per accogliere due eventi di rilievo che riguardano la scultura.
Infatti dal 25 ottobre Gallerie d’Italia – Piazza Scala inaugura Canova -Thorvaldsen. La nascita della scultura moderna continuando in modo virtuale quella competizione tra i due grandi artisti che ebbe come palcoscenico la città di Roma verso la fine del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento.
In contemporanea, la Galleria d’Arte Moderna di Milano, con Canova. I volti ideali, prosegue il percorso sul grande artista con una serie di opere tarde, molto richieste dalla committenza ma anche regalate dal Canova ai diplomatici inglesi che lo avevano aiutato nel recupero del patrimonio artistico italiano sottratto dalle truppe napoleoniche. Si tratta di numerose effigi femminili elaborate in senso mitologico, come la Musa Clio, Elena di Troia, busto proveniente dall’Hermitage di San Pietroburgo, le Vestali, tema che avrà un grande successo nell’Ottocento fino al simbolista Wildt.
Ma torniamo alla tenzone tra Antonio Canova (1757-1822) e Bertel Thorwaldsen (1770-1844).

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