La Supermostra di Esselunga

Supermostra è l’evento che Esselunga ha allestito dalla fine novembre fino al 7 gennaio scorso a Milano presso The Mall, nel nuovo quartiere di Porta Nuova, per festeggiare i 60 anni di presenza sul mercato italiano. Con quasi 2000 visitatori al giorno e con tavole rotonde e laboratori sull’educazione alimentare per le scolaresche, la rassegna ha ripercorso la storia di Esselunga e nel contempo si è posta come un vivace tuffo nel nostro passato prossimo. Emozionante il primo ambiente della mostra dedicato ad una miriade di oggetti, prestati da musei e fondazioni, che hanno fatto capolino nella vita delle nostre famiglie con il boom economico degli anni Sessanta.

Il successo della grande distribuzione si salda da subito con la favorevole congiuntura e cammina poi di pari passo con il mutare delle attitudini della gente e dei clienti in particolare. Nel decennio successivo fanno il loro ingresso i banchi di gastronomia e i primi piatti pronti. Gli anni Ottanta sperimentano la tecnologia con i lettori di codice a barre alle casse e il primo magazzino automatizzato a Pioltello.

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È la volta poi delle idee di marketing: nel 1995 nasce la Carta Fidaty con i punti fragola che consentono ad Esselunga di fidelizzare la clientela premiandola con oggetti di design; quindi le campagne pubblicitarie come i “Famosi per la qualità”, dove il cibo si trasforma in grandi personaggi, dando vita ad esempio a John Lemon, a Bufala Bill, a Cappelletto Rosso, …..

Ovviamente la regia del successo di Esselunga spetta ad un imprenditore lungimirante, Bernardo Caprotti (1925 – 2016). Già socio fondatore insieme a Nelson Rockefeller della Supermarkets Italiani S.p.A., nonostante si definisse un droghiere brianzolo egli ha seguito con cura la crescita dei punti vendita, affidandone la creazione ad architetti celebri, quali Ignazio Gardella, Vico Magistretti, Luigi Caccia Dominioni, Fabio Nonis e Mario Botta.
Tra le tante curiosità apparse in mostra, ha affascinato un plastico con i modellini in movimento degli autoarticolati rossi e gialli che riforniscono giornalmente più di cento negozi. Riconoscendone l’importanza, a ciascuno di essi Caprotti dava affettuosamente un nome tratto dai fatti della storia.

 

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