MIA Photo Fair VIII edizione

Si è inaugurata l’VIII edizione di MIA Photo Fair a The Mall – Porta Nuova in cartellone dal 9 al 12 marzo. La numerosa presenza di espositori e di gallerie, 37 straniere, è significativa del successo che anno dopo anno matura questa fiera internazionale della fotografia d’arte.

S. McCurry, Afghan Girl, 1984

Diversi i premi, il più importante è il premio-acquisto BNL Gruppo BNP Paribas assegnato tra gli artisti che prendono parte alla fiera esponendo con le gallerie di riferimento.
Altri premi sono istituiti dai partner e dagli sponsor di MIA Photo Fair, come il Premio Archivi Aperti che consiste in una sovvenzione per la conservazione e tutela dell’archivio risultato vincitore. Quest’anno è stato assegnato all’Archivio Carla Cerati, scrittrice e fotografa lombarda.

G. Vigo, Macbeth, Teatro alla Scala, 2001

Nell’ambito della rassegna del MIA, numerose le sezioni e gli ambiti della fotografia, anche geografici, toccati.
Innanzi tutto vi sono progetti di varie gallerie dedicati all’approfondimento della storia della fotografia con gli scatti dei grandi, da William Eggleston a Man Ray, da Steve McCurry a Annie Leibovitz e tanti altri maestri.
Accanto agli stand di gallerie, numerose le personali di fotografi indipendenti, tra i quali il comitato scientifico di Proposta MIA quest’anno segnala tre autori: Graziella Vigo, molto nota all’estero, si riaffaccia sulla scena italiana con foto di personaggi famosi e scatti realizzati durante le rappresentazioni di opere di Verdi in Italia e all’estero; lo svizzero Beat Kuert, che passa da imponenti montagne innevate ad enormi fiori illuminati dal sole; l’artista-fisico Edilio Livi Alpini “Cohen” che con la serie di lavori “La certezza dell’incertezza” indaga sui rapporti a misure infinitesime all’interno della materia di cui si compongono le cose che noi riteniamo inanimate: così un sasso, una spugna.

P. Korniss, Easter Monday, 1972

Apprezzati i lavori di artisti di specifiche aree geografiche, come il Focus Ungheria con 4 gallerie di Budapest. Fra queste Vàrfok Gàleria con l’artista Peter Korniss, un grande della fotografia ungherese da sempre interessato a gesti e dettagli della vita contadina dell’Europa dell’Est, l’unico fotografo vivente che ha esposto alla Galleria Nazionale di Budapest.

M. Guenzi, We have other fish to fry, 2016

Tra le innumerevoli proposte espositive abbiamo colto: gli scatti del cinese Liu Bolin presentati da Boxart di Verona, nei quali l’artista “sparisce” con un accurato body painting; le immagini in bianco e nero di Ulderico Tramacere nella serie Plastic Films, 2017; le opere di Marco Guenzi della Galleria Blanchaert create con un collage di altre foto per utilizzare anche in fotografia il recupero delle immagini.

Debutta come fotografa ripercorrendo i colori della sua città Carmela Cipriani, figlia del patron dell’Harrys Bar. Un angolo di Venezia è pure ripreso dal statunitense Charles Johnstone, mentre del tutto astratti appaiono i lavori di Lia Stein della Galleria

L. Stein, Pianeta Terra #3, 2017

SPAZIOFARINI6: si tratta invece di pareti di marmo tagliate, che mutano all’osservatore con nuovi successivi tagli.
La rassegna è estremamente ricca di opere ed aspira ad un pubblico numeroso e preparato alla foto d’arte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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