La donna nell’Arte contemporanea a Castell’Arquato

La donna nel panorama artistico contemporaneo – Galleria del Transvisionismo di Castell’Arquato

Un saluto al pubblico presente, al Sindaco Ivano Rocchetta, alla poetessa Elisa Ballada che ci fa riflettere con le sue liriche, a Sichel ed alle artiste che con le loro opere partecipano all’VIII edizione de “La donna nel panorama artistico contemporaneo”.
Sinceramente non ho mai pensato ad un’arte al maschile o al femminile. Per me l’arte è solo arte e l’artista è chi si esprime col colore o con la materia, anziché con le note o le parole, in un proprio percorso creativo. Un percorso che spesso nel contesto nostro attuale si mostra accidentato, con mete che si raggiungono a prezzo di molti sacrifici, anche di rinunce, ma con la ferma consapevolezza che è l’unico cammino su cui procedere per affermare il proprio io.
Ben vengano allora queste collettive al femminile che creano un senso di appartenenza ad un gruppo, che permettono un confronto e anche una crescita reciproca e che comunque ci fanno dire con orgoglio: io c’ero, non sono mancata.
Non sono mancata…. Prima di svolgere un breve commento sulle opere qui presenti, facciamo posto nella nostra mente ad un pensiero verso tutte quelle donne la cui vita e la cui possibilità di esprimersi è venuta meno per un atto di violenza. Anche a loro è dedicata questa mostra.
In questa bella rassegna si esprimono in senso astratto informale:
Emilia L. Albergo di Catania. Alla ricerca della terza dimensione in pittura crea architetture di colore e di materiali diversi che sembrano frammentare lo spazio circostante;
Alessandra Bisi, milanese e diplomata a Brera. Le campiture astratte informali nei suoi dipinti rivelano ora intense emozioni di vita, ora momenti di dolcezza e di profonda riflessione;
Gelma Rocchetta di Fiorenzuola d’Arda. Nei suoi lavori si stacca dal dato reale e con una forte determinazione e creatività svolge il colore in senso espressionista;
Mary Quarantelli artista di Fidenza, presenta una pittura espressionista con tecnica mista. I segni che percorrono le stesure di colore sembrano provenire dall’inconscio o da lontane memorie.
In mostra ci sono dipinti declinati al femminile. Così:
Angela Cocimano di Catania. Le figure femminili delicate, gli oggetti appartenenti al mondo della musica e le tonalità di colore sull’azzurro-blu ci portano in un’atmosfera simbolista, quasi onirica;
Maria Gioia Dall’Aglio, artista mantovana. Una pittura perfetta nel disegno, nelle stesure trasparenti di colore, silenziosa e avvolgente, capace di sublimare l’universo femminilenel suo porsi;
Yosr Ben Miled, artista di origine tunisina svolge una pittura figurativa molto particolare. Le figure femminili appaiono talora stilizzate, altrove emergono dall’ombra più sofferenti ed enigmatiche;
Lucia Riina presenta una pittura esaltata da forti cromie e da tante interferenze segniche. Particolare il dipinto dallo stile pop dedicato a Laura Lanza baronessa di Carini, andata sposa a 14 anni, madre di otto figli uccisa dal padre che la scopre con l’amante nel letto coniugale;
Renata Rychlik, artista di Cracovia dipinge in modo felice e con semplicità il suo autoritratto in rosso. Altrove la figurazione prende spunto dall’acqua gettata dalle fontane e si risolve in una atmosfera di luce, atemporale, metafisica;
Fedora Spinelli poetessa di San Severo di Foggia. Di lei ammiriamo un connubio molto espressivo tra l’oggetto della figurazione, la donna, e la musicalità di versi ad essa dedicati.
Infine un altro gruppo di artiste hanno dato ai propri lavori un più evidente risvolto problematico, di denuncia. Tra queste:
Celestina Avanzini, nata a Parma vive a Bolzano. In questa rassegna, prendendo spunto da un fatto realmente accaduto e posto a simbolo -il naufragio-, evoca il tema della sopraffazione sulla donna;
Lucia Balzano scultrice olbiese. Affronta con grande sensibilità problematiche sociali più urgenti, come la situazione di immigrate rese schiave, o il corpo femminile
ferito nella sua fisicità;
Maria Mantegna, vive a Catania. Con un’impaginazione drammatica dei suoi dipinti, con metafore ed allusioni, racconta la storia dell’umanità e la sua proiezione nel futuro;
Jana Zanoskar, slovena di nascita, vive in Toscana. Ci offre un figurativo ricco di elementi simbolici. E’ l’omaggio sofferto ed insieme un monito per salvare la natura, la madre terra, il femminile assoluto.
Mi piace terminare con i lavori di
Graziella Pozzi, nativa di Castell’Arquato. In queste tele ridondanti di fiori, omaggio per noi tutte, narra la bellezza della sua terra, comunicandoci un senso di gioia per la vita.

Scultura di Lucia Balzano

Castell’Arquato, 11 marzo 2018

 

 

 

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