Il MAON si presenta a Milano

È un evento di rilievo l’esposizione a Milano presso la Fondazione Stelline di opere del MAON, Museo d’Arte dell’Otto e Novecento, sito in Rende (CS) ed inaugurato nel 2004. La volontà di valorizzare artisti, la cui opera prende vita nella cultura regionale calabra, ha spinto i critici Tonino Sicoli, direttore del MAON, e Bruno Corà a realizzare la mostra “Contributi al Novecento, da Boccioni a Rotella ai contemporanei”. Se gli artisti citati nel titolo spiccano a livello internazionale, altri si sono distinti nelle Accademie italiane o in importanti rassegne e gallerie.
La mostra si pone in modo semplice come un racconto cronologico e si articola in tre sezioni. Il punto di partenza è il dipinto inedito e pre-futurista di Boccioni che, con stesure sottili di colore, rappresenta un paesaggio marino e alberi.

U. Boccioni, Paesaggio marino con alberi, 1908

Nel periodo delle avanguardie storiche il futurismo e la personalità di Marinetti affascinano Antonio Marasco (Aeroplani, 1936) ed Enzo Benedetto (Motociclista, 1945), mentre Domenico Colao di Monteleone nel 1908 raggiunge Parigi e frequenta il gruppo di Gino Severini.

D. Colao, Signora con bambina, 1911

Delizioso il suo pastello in mostra Signora con bambina, 1911, capace di mediare le idee di movimento del futurismo con il vivace clima parigino di Montmartre.

Il periodo che va dal Dopoguerra (1945) fino ai nostri giorni è ben rappresentato nella Collezione del MAON. Si parte dall’opera “E Rosso”, 1957 di Mimmo Rotella, artista che si inserisce nel Nouveau Réalisme e trova poi grande notorietà con i décollages; ci si accosta quindi ad autori locali, che hanno fatto ricerca su idee e materiali, avvertendo le tendenze in atto.

L. Magli, Casa, 2014

Così abbiamo ammirato i lavori concettuali, fusione di scrittura e pittura, di Luigi Di Sarro, docente all’Accademia di Roma ed ucciso per errore negli anni di piombo; gli assemblaggi di Alik Cavaliere, figlio di un chimico poeta calabrese e direttore a Brera; il matericismo di Luigi Magli con l’opera Casa, 2014; gli scavi su plexiglass di Fiorenzo Zaffina; fino a toccare in anni recenti la tecnica dei pixel o le elaborazioni fotografiche su materiali diversi.
Un cerno particolare va ad Achille Capizzano, pittore e scultore nato a Rende nel 1907, presente in mostra con un dipinto visionario del 1938, al quale è stato dedicato nella citta natale un Centro per l’arte e la cultura, primo nucleo dell’attuale MAON.

A. Capizzano, Senza titolo, 1938

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *